Derivati
Cosa sono e a che cosa servono i prodotti derivati?
Gli strumenti finanziari derivati sono contratti basati sull’andamento di variabili, che possono essere di diversa natura (quotazioni azionarie, tassi di interessi e di cambio, prezzi di merci, tariffe, variabili climatiche, merito di credito di uno o più soggetti, ecc.); il termine “derivato” sta, appunto, ad indicare la derivazione del valore dello strumento da un’attività o da un altro indice sottostante.

Prodotti non derivati
Prodotti non derivati sono per esempio:
Le obbligazioni “zero coupon” (cioè senza cedola o con cedola nulla) che rappresentano il prezzo odierno di una unità monetaria da incassare in una data futura,
Le obbligazioni cedola fissa.
I titoli azionari,

Le tipologie in base alla variabile sottostante
In base al tipo di parametro o variabile di mercato si possono distinguere:
A) Swap su tassi di interesse (interest rate swap);
B) Swap su valute (currency swap);
c) Swap su merci (commodity swap);
D) Swap sul rischio del credito (credit default swap).
A) Swap su tassi di interesse
Tali contratti hanno la funzione di riduzione del rischio connesso ai tassi di interesse, e per questo nella prassi vengono generalmente presentati dalle banche come aventi funzione assicurativa, cioè di copertura del rischio, permettendo la “trasformazione” del tasso di interesse da variabile a fisso e viceversa.
L’Interest Rate Swap prevede generalmente che, qualora i tassi variabili superino una certa soglia la banca paghi una somma alla società per ristorarla dell’eccessivo carico finanziario; qualora invece scendano sotto una certa soglia sarà la società a pagare una certa somma alla banca. Tale meccanismo avviene generalmente tramite clausola di compensazione (c.d. “netting”).
Tuttavia, l’Interest Rate Swap, può assolvere anche funzioni diverse dalla mera copertura del rischio: “si suole a tal proposito distinguere tra hedging (per l’appunto la funzione di copertura semplice), trading (funzione speculativa) ed arbitrage (funzione di sfruttamento tra le differenze esistenti sui prezzi del bene sottostante da cui dipende il derivato e sui relativi prezzi nei mercati derivati, con strategie prive di rischi)”. (L’invalidità dei contratti di swap e interest rate swap, in Contratti, G. Orefice, 2011).
B) Swap su valute
Esso è il contratto aleatorio con cui le parti si obbligano, l’una verso l’altra, a corrispondere alla scadenza di un termine convenzionalmente stabilito una somma di denaro quale differenza fra il valore di una somma di valuta estera al tempo della conclusione del contratto e il valore della medesima o altra valuta al momento della scadenza del termine stabilito (Cfr. Cassazione, 19 maggio 2005, n. 10598).
C) Swap su merci
Con tale contratto i contraenti scommettono sul futuro andamento delle quotazioni di determinati beni. A seconda dell’andamento positivo o negativo una parte si obbliga nei confronti dell’altra a pagare una certa somma.
D) Swap sul rischio del credito
Con tale contratto, il detentore di un credito (c.d. “protection buyer”), pagando un premio periodico, generalmente espresso in basis point rispetto ad un capitale nozionale, in favore della controparte (c.d. “protection seller”), si garantisce dal rischio dell’eventuale insolvenza di un debitore (c.d. “credit event”).
Le tipologie in base al metodo di calcolo
In base alla metodologia di calcolo delle somme che le parti si impegnano a scambiare si possono distinguere:
a) Fixed to fixed swap
È il contratto, appartenente alla categoria dei currency swap, in cui una controparte paga interessi a tasso fisso su una valuta e riceve dall'altra controparte interessi a tasso fisso sull'altra valuta.
b) Fixed to floating swap
È il contratto, appartenente alla categoria dei currency swap, in cui una parte paga interessi a tasso fisso su una valuta e riceve dalla controparte interessi a tasso variabile su un'altra valuta.
c) Floating to floating swap
È il contratto, appartenente alla categoria dei currency swap, in cui una parte paga interessi a tasso variabile su una valuta e riceve dalla controparte interessi a tasso variabile su un'altra valuta.
d) Plain vanilla swap
È il contratto su tasso di interesse (interest rate swap), in base al quale due controparti si impegnano a scambiarsi reciprocamente un flusso di interessi a tasso fisso e uno a tasso variabile denominati nella stessa valuta.
e) Total rate of return swap
È il contratto che permette a una parte di scambiare la serie di flussi di cassa provenienti da una posizione creditoria rischiosa o dal possesso di un'obbligazione (reference obligation) con una serie di flussi di cassa, versati dalla controparte, di ammontare predeterminato e senza rischio o allineati a un certo tasso di mercato (reference rate).
I casi di nullità del contratto Swap
A) Vizio della forma
B) Intermediario abusivo
C) Eccessivo sbilanciamento dell’alea
D) Mancata indicazione della facoltà di recesso
E) Nullità di causa concreta
F) Mancata indicazione del Mark to Market
G) Difetto di qualità e/o qualifica di operatore qualificato da parte del cliente

Problema
Tutte le difficoltà fondamentalmente sono delle confusioni, e la difficoltà ad avere denaro segue le stesse regole.
Una quantità suffciente di problemi irrisolti crea confusione.